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Lo stabilimento Agrifood di Vado Ligure sarà trasferito a Carcare
L
’operatività del nuovo
stabilimento Agrifood
sarà raggiunta nella
primavera del 2014 e per cen-
trare quel traguardo il lavoro
è già oggi intenso. Noberasco,
nome nobile e antico dell’in-
dustria alimentare italiana, ha
puntato in modo deciso sulla
Valbormida, con destinazione
l’area della Paleta, nel comu-
ne di Carcare.
Come
- Un investimento che
vale dodicimila metri quadra-
ti di capannone per un proget-
to che mira alla creazione di
un vero e proprio polo logi-
stico. Ma anche una spinta per
l’intero entroterra savonese
quella che arriva dall’azienda
leader nel settore della frutta
fresca: “Con il trasferimento
di Agrifood da Vado Ligure,
contiamo di strutturarci in
modo da creare i presuppo-
sti che ci consentano di pro-
seguire il trend di crescita sia
in Italia sia all’estero. Proprio
in Europa stiamo ottenendo
oggi le migliori soddisfazio-
ni. Risultati buoni che arriva-
no da Germania e Scandinavia
in modo particolare” spiega
Mattia Noberasco, il giovane
imprenditore della “dinastia”
albenganese che guida la sfida
valligiana. Attraverso lo sta-
bilimento ospitato nel grande
capannone dell’Interporto di
Vado Ligure (ex Fiat Auto), la
Noberasco ha creato il primo
sito produttivo al mondo ca-
pace di produrre e confezio-
nare frutta essiccata morbida
senza conservanti.
Oggi
- A poca distanza dalle
banchine portuali, il comples-
so di tredicimila metri qua-
drati con circa duemila celle
frigorifere ha permesso all’a-
zienda di proporsi con forza
sui mercati esteri. Adesso, un
nuovo salto con l’approdo in
un’area dove Noberasco inve-
stirà anche sulle energie rin-
novabili: “Sarà una struttura
il più possibile eco compati-
bile”.
Domani
- Alla Paleta, un’area
da tempo al centro di un pia-
no per insediamenti produt-
tivi, tante cose stanno cam-
biando al pari della viabilità.
I dipendenti dell’azienda oggi
sono un centinaio che nella
stagione di massima produ-
zione arrivano a centocin-
quanta: “Raggiungere quo-
ta duecento? E’ ovviamente
un’ambizione, ma non una
promessa. Intanto è già un bel
risultato che nel mezzo di una
crisi senza precedenti non li-
cenziamo nessuno e chiedia-
mo ai nostri collaboratori di
seguirci in una sfida che ri-
teniamo fondamentale per il
futuro della società. Andiamo
avanti con umiltà senza pro-
mettere cose oggi impossibili
da prevedere per un mercato
in continua evoluzione”.
Perché
– “Tuttavia se mettia-
mo sul tavolo decine di milio-
ni per un simile progetto ab-
biamo la volontà di crescere
ulteriormente” afferma Mat-
tia Noberasco. Poi c’è la pre-
occupazione manifestata da
Vado Ligure nel vedere un’a-
zienda solida che lascia il ter-
ritorio: “E’ comprensibile, ma
va specificato che in quel co-
mune ci siamo trovati sempre
molto bene. Abbiamo fatto
un ragionamento puramente
aziendale e l’occasione arriva-
ta da Carcare l’abbiamo giudi-
cata subito strategica. Restia-
mo in provincia di Savona e ci
mettiamo in gioco all’insegna
degli storici valori di famiglia
adattati alla modernità”.
In alto, a sinistra Mattia Noberasco accoglie
nello stabilimento Agrifood di Vado Ligure
i ragazzi delle scuole medie che hanno
partecipato, nei mesi scorsi, all’iniziativa
Fabbriche Aperte
Noberasco in Val Bormida
per continuare a crescere
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