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ue pensieri accom-
pagnano lo stile di
impresa alla Filippa
di Cairo Montenotte. “Alcuni
uomini vedono le cose come
sono e dicono: perché? Inve-
ce io sogno le cose come non
sono mai state e dico: perché
no?” firmato George Bernard
Shaw rappresenta la prima
sintesi di Massimo Vaccari,
presidente della scommes-
sa valbormidese oggi dipin-
ta come discarica modello a
livello nazionale. Il secondo
è una frase ormai comune
lassù: “La Filippa è un’altra
cosa”.
Visione
- Già, oltre la sem-
plice discarica: un sito dove
sono smaltiti esclusivamen-
te rifiuti non pericolosi e
non putrescibili. La sfida è
partita oltre dieci anni fa e
già allora il principale pro-
tagonista immaginava il fu-
turo: “Avevo in mente quello
che abbiamo realizzato oggi,
una splendida area verde.
Iniziavo a sognare il pros-
simo decennio con quell’o-
biettivo da centrare che oggi
pare più vicino ossia un vero
e proprio parco divertimen-
ti rivolto alle famiglie”. Lo
dichiara con naturalezza, il
presidente della Filippa che
rivela il disegno davanti al
plastico del suo progetto.
Limpidezza
- E per arrivar-
ci, la strada è stata quella di
non nascondere nulla: “Ab-
biamo sempre invocato con-
trolli, anche superiori alle
norme in vigore. La traspa-
renza passa da simili azioni”.
L’atteggiamento resta immu-
tato in vista dell’ampliamen-
to che porterà la discarica a
un ulteriore ingrandimento
già approvato. “Non usiamo
impianti di trattamento o di
trasformazione e l’unica at-
tività svolta consiste nel ri-
empire gli spazi disponibili
con rifiuti – selezionati nei
luoghi di produzione esterni
all’impianto – valutati idonei
in conformità alle normati-
ve e al modello di gestione
adottato. Quando gli spazi
vengono colmati si proce-
de alla sistemazione finale
dell’area con terreno vege-
tale, al rinverdimento, alla
piantumazione e infine alla
realizzazione di aree verdi
attrezzate”.
Socialità
- Ma chiarezza con
il territorio circostante per
Massimo e Carlo Vaccari,
rispettivamente presiden-
te e amministratore dele-
gato, fa rima pure con bi-
lancio sociale: le prossime
settimane porteranno il tris
dell’opera. “Si tratta di un
volume 2012 in cui l’azien-
da ha raggruppato il suo es-
sere impresa” spiega Fede-
rico Poli, direttore generale
del gruppo che rimarca il
concetto espresso dalla fa-
miglia Vaccari. Descrizione
approfondita attraverso nu-
meri, cifre e grafici. Poco più
di cento pagine colorate per
raccontare la Filippa: utili a
spiegare perché qui non c’è
inquinamento e come sono
state guadagnate le numero-
se certificazioni ambientali,
finalizzate a tratteggiare la
provenienza dei rifiuti per
la stragrande maggioranza
in arrivo dalla Liguria e dal-
le regioni limitrofe, ma so-
prattutto valide per capire
l’andamento aziendale. Nel
2011 l’attività ha genera-
to un fatturato leggermen-
te inferiore a sette milioni
di euro, quello distribuito è
stato pari a 5.770.286 euro,
con 1.174.474 euro trattenu-
ti senza distribuzione degli
utili tra i soci perché reinve-
stiti nell’attività aziendale.
Valbormida
- “Parte fonda-
mentale del nostro agire è ri-
volta alla collettività con un
impegno forte sullo sport e
la cultura del comprenso-
rio, non abbiamo bisogno di
pubblicità e ci interessa far
parte della vallata che vi-
viamo quotidianamente” di-
chiara Vaccari. Altra scom-
messa vinta, il prato di via
Ferrere, ovviamente a Cairo:
uno spazio verde al servizio
dei più piccoli dove gli im-
prenditori della Filippa han-
no collocato numerosi giochi
all’aria aperta per il diverti-
mento dei più piccoli. Il do-
mani? Un ampliamento an-
che qui, giochi per i nonni.
13
Un’oasi nel verde
chiamata Filippa
Il bilancio sociale della discarica di Cairo
Raccolti in un volume di 100 pagine
i dati significativi della gestione 2011,
che ha messo in evidenza la capacità
aziendale di generare reddito
distribuito sul territorio o reinvestito
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