S
ulle aree di Vado Ligure
si gioca, e non è una no-
vità, una parte impor-
tante della campagna d’autun-
nodell’economia savonese. Con
qualche spiraglio di ottimismo
in più rispetto alle considera-
zioni di inizio anno. Previsio-
ni che scontavano l’incessante
groviglio di crisi aziendali, l’e-
splosione della cassa integra-
zione straordinaria e soprattut-
to le incertezze sull’evoluzione
del piùrilevanteprogettodi svi-
luppo infrastrutturale del terri-
torio (lapiattaformaportualedi
ApmTerminals), conunvisibile
rallentamento dei lavori.
Poi, in estate, dopo che la feb-
bre da cassa integrazione si era
drasticamente abbassata e con
il diradarsi dellenebbie intorno
agli incentivi agli investimenti
nell’“area di crisi complessa”
(in cui è inserito Vado Ligure
assieme a Quiliano, Villanova
d’Albenga e la Val Bormida), le
aspettativehanno iniziato ami-
gliorare, assiemeaqualchedato
economico più positivo.
Enelmese di luglio ci sono stati
due pronunciamenti molto at-
tesi sulla variante in corso d’o-
pera al progetto esecutivo del
terminal contenitori: la senten-
za del Tar Liguria sul ricorso di
ItaliaNostra e il pareredel Con-
siglioSuperioredei Lavori Pub-
blici sulla nuova progettazione.
La variante ha superato en-
trambe le prove. Nella senten-
za dei giudici amministrativi
è sembrato di cogliere quasi
un’esortazione a non esagera-
re con le complicazioni di carat-
tere tecnico. Impossibilitato a
districarsi tra studi e documen-
ti firmati da insigni specialisti,
ognuno dei quali in grado di ar-
rivare, conargomentazioni con-
vincenti, a conclusioni diame-
tralmenteopposte, il collegioha
respinto il ricorso dell’associa-
zione ambientalista, giudican-
dolo in parte inammissibile, ed
ha praticamente passato la pal-
laal Consigliodi Stato, per il giu-
diziod’appello che ItaliaNostra
non mancherà di percorrere.
Pochi giorni dopo, anche il
Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici è andato oltre l’osta-
colo, approvando la variante al
progetto esecutivo: va bene la
soluzione a “tutto terrapieno”,
va bene il prolungamento del-
la diga foranea e vanno bene
gli impegni che saranno assun-
ti per fronteggiare eventuali
erosioni delle spiagge. Anche
qui è sembrato quasi di coglie-
re una punta di esasperazione,
a vent’anni dall’elaborazione
del piano regolatore portuale e
dell’ipotesi del terminal a Vado
Ligure.
Il doppio via libera ha ridato
slancio e motivazioni allo staff
di Apm Terminals e nuovo im-
pulso ai lavori. Con un rinnova-
to impegno ad affrontare non
solo i problemi tecnici, ma an-
che quelli organizzativi e occu-
pazionali. Rimosse le incertezze
sulle modalità di realizzazio-
ne della piattaforma portua-
le, Apm Terminals ha deciso di
condividere i programmi occu-
pazionali previsti per la messa
ineserciziodel nuovomultipur-
pose, dove si stima l’arrivodella
prima portacontenitori già alla
fine del primo trimestre 2019.
Al completamento dei primi
450 metri di banchina, sebbe-
ne con piazzali per i containers
ancora di dimensioni molto ri-
dotte, partiranno le operazioni
commerciali della piattaforma,
che consentiranno l’anticipa-
zione di una buona parte delle
assunzioni di operai, impiegati,
quadri e dirigenti. Saranno 237
le persone complessivamente
impiegate in Apm Terminals
all’avvio parziale delle attività,
con previsioni d’aumento a cir-
ca 309 unità al completamento
della piattaforma, ed a 400 uni-
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SAVONA
Orizzonte Vado 201
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