SAVONA IMPRESA
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G
li imprenditori edi-
li non vogliono di-
ventare degli assisti-
ti della cassa integrazione. I
soldi utilizzati per garantire
gli operai senza lavoro do-
vrebbero essere investiti in
opere pubbliche: sarebbe un
utilizzo migliore. In fondo, il
settore delle costruzioni non
ha mai pesato sull’economia
italiana e anzi rappresenta il
12% del Pil.
Ma oggi lo scenario è diver-
so. A rendere manifesta una
situazione preoccupante è il
presidente della Sezione im-
prenditori edili dell’Unione
Industriali di Savona, Elio
Guglielmelli. E lancia una pro-
posta forte: basta sostegni so-
ciali, vengano agevolati altri
interventi reali sul territorio.
Legge i numeri della grande
recessione dell’ultimo anno, il
presidente dei costruttori sa-
vonesi. Le cifre sono violen-
te: il comparto edile in dodici
mesi ha perso il 30%e il pros-
simo semestre non sarà certa-
mente migliore. “Se analizzia-
mo i dati, ci rendiamo conto
che nel settembre 2011 le im-
prese iscritte erano 765, oggi
sono 654. Hanno chiuso oltre
110 aziende, con un calo su-
periore al 14% che resta so-
stanzialmente confermato an-
che dall’andamento dei livelli
occupazionali, con il numero
dei lavoratori iscritti alla Cas-
sa Edile scesi a 2.536 rispetto
ai 2.939 dello scorso anno. Il
dato più pesante riguarda le
ore lavorate: in questo caso
siamo passati da tre milioni
e mezzo a due milioni e mez-
zo, un calo da un milione di
ore nell’arco di un anno. Con-
seguenze? “La perdita per il
Savonese di un giro d’affari
compreso tra i 60 e i 70 mi-
lioni di euro” sottolinea Gu-
glielmelli. La prospettiva in
merito agli investimenti nel
settore pubblico indica una
riduzione del 60% rispetto
a sei anni fa con un’erosio-
ne continua. Le uniche note
positive arrivano dal settore
delle ristrutturazioni e l’an-
damento vale un po’ per tut-
ta Italia: “Qui troviamo l’unico
segno più – spiega - con punte
del 3 o 4% di incremento un
po’ in tutte le province. Gli in-
centivi statali compresi tra il
36 il 50% tuttora attivi han-
no fatto effetto. Lo stesso vale
per la detraibilità della spe-
sa sostenuta, passata da 48
a 96 mila euro. E comunque
segnali incoraggianti anche
sul tema del risparmio ener-
getico dove le agevolazioni
sono scese dal 55 al 50% con
una soglia ridotta comunque
marginalmente dai preceden-
ti 100 mila euro ai 96 attuali”.
Guardano avanti gli edili. E
il presidente savonese pare
avere le idee chiare: “Trop-
po cemento? Non siamo cer-
to gli unici responsabili di
quanto fatto, nel bene e nel
male, negli scorsi decenni.
Oggi gli interventi da effet-
tuare per migliorare la situa-
zione sarebbero davvero tan-
ti”. I costruttori dell’Unione
Industriali (aderenti all’An-
ce) hanno fatto la proposta –
provocatoria solo fino ad un
certo punto - su come recu-
perare i soldi per rilanciare
gli investimenti. E per rice-
vere i pagamenti dal pubbli-
co? “Il patto di stabilità è ine-
vitabile. Giusto che ci sia, ma
poteva essere applicato con
altri criteri. La nuova leg-
ge impone il saldo dei lavori
entro 60 giorni, tuttavia non
sistema il pregresso che per
tante aziende rappresenta un
handicap talvolta decisivo per
le sorti dell’attività”. Ultimo,
non certo per importanza, il
tema delle infiltrazioni ma-
fiose in edilizia. Gugliemelli
è diretto: “Il nostro settore
andrebbe regolamentato di-
versamente. A livello poten-
ziale chiunque può diventare
un edile, basta presentarsi in
Camera di Commercio e apri-
re una partita Iva. Ma nono-
stante questo aspetto che non
può restare tale, diciamo che
la guardia va mantenuta alta
costantemente. Chiediamo
soltanto che siano rispetta-
ti dei tempi certi nelle pro-
cedure, perché la cultura del
sospetto è devastante e non
può continuare all’infinito, in
quanto a rimetterci è l’intero
sistema. E soprattutto si ritor-
ce contro gli onesti”.
In un anno chiuse 110 imprese e persi altri 400 posti di lavoro
Cala il grande freddo
sull’edilizia savonese
Sotto, il presidente dei costruttori savonesi,
Elio Guglielmelli. In alto, lavori a Villanova
d’Albenga e Valleggia; a fondo pagina, l’inter-
vento alla foce del Letimbro
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