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E
’ arrivato all’ultimo chi-
lometro l’iter ammini-
strativo che consentirà
di autorizzare l’insediamento
sulle aree di Ferrania Techno-
logies Spa della nuova sede
produttiva e direzionale della
Zincol Ossidi Spa (erede della
Zinox) da 112 anni in attività
sulle aree di località Murate,
a Vado Ligure. Dopo oltre un
secolo (e due disastrose allu-
vioni) si volta pagina. L’ope-
razione, per quanto riguarda i
lavori preliminari, è già in cor-
so nella zona dell’ex centro ip-
pico “La Marcella”, con le ope-
re di sistemazione del terreno.
Il nuovo stabilimento (oltre 40
mila metri quadrati nel com-
pendio industriale di Ferra-
nia) andrà ad occupare un
terreno pianeggiante incolto
e privo di edifici, ad eccezio-
ne della centrale a metano. Il
progetto prevede 37 addetti,
suddivisi tra personale impie-
gato presso gli uffici e gli ad-
detti agli impianti, che saran-
no in grado di produrre sino
a 35.000 tonnellate anno di
ossido di zinco. Nei processi
produttivi saranno utilizzati
sette forni a crogiolo in grafi-
te e tre forni rotativi in acciaio,
alimentati a gasmetano. I pro-
dotti finiti saranno stoccati in
silos e successivamente con-
fezionati in sacchi, big-bags o
trasferiti con autobotti.
Il nuovo complesso industria-
le di Zincol Ossidi sarà costi-
tuito da una serie di edifici:
quattro capannoni industria-
li per una superficie coperta
complessiva di 17.000 metri
quadrati, una palazzina per
uffici di due piani fuori ter-
ra, cabina Enel di trasforma-
zione, serbatoio gasolio per
mezzi, vasca antincendio e di
captazione acquemeteoriche.
Previste anche aree pubbliche
per circa 9milametri quadra-
ti, aree a parcheggi e spazi di
manovra per 3.700mq, aree a
verde pubblico per 5.400mq .
Superati anche gli esami di
compatibilità ambientale. A
conclusione di uno “scree-
ning” preventivo, il settore
Via regionale ha esonerato il
progetto dall’obbligo di essere
sottoposto all’iter, solitamen-
te complesso, di valutazione di
impatto ambientale. La verifi-
ca ambientale era stata attiva-
ta su istanza della società, che
ha sede a Bellusco ed è presie-
duta dall’ex presidente del Mi-
lan Felice Colombo. Tra le ope-
re ambientalmente “sensibili”
previste in progetto rientrano
gli impianti di fusione e lega di
metalli non ferrosi, compresi
i prodotti di recupero. “Dagli
esiti dell’istruttoria – ha rias-
sunto il decreto del Diparti-
mento Ambiente – risulta che
non è necessario assoggetta-
re il progetto alla procedura
di Via in quanto non incide su
aspetti ambientali e non pre-
figura impatti negativi e signi-
ficativi sull’ambiente”.
Il via libera è accompagnato
dall’obbligo di rispettare una
serie di prescrizioni, tra le
quali figurano interventi per
ridurre e controllare le emis-
sioni di ossi d’azoto, la defi-
nizione più puntuali della si-
stemazione delle aree verdi,
precauzioni particolari per lo
stoccaggio e l’utilizzo di mate-
riali infiammabili, il monito-
raggio e la sorveglianza degli
scarichi idrici.
Zincol Ossidi rappresenta
l’ultima evoluzione della Dit-
ta G.B. Gualco che aveva co-
minciato nel 1904 a fondere
il minerale estratto nelle mi-
niere della Sardegna. Vent’an-
ni dopo, attraverso la fusione
con la società Angelo Gualco
& Figli di Torino, venne costi-
tuita la Snc Cugini Gualco, con
stabilimenti a Torino e Vado
Ligure, specializzandosi nella
produzione del bianco (o os-
sido) di zinco di cui già negli
anni Trenta divenne il mag-
gior produttore nazionale,
avviando esportazioni in Eu-
ropa e Sud America. Nel 1960
lamultinazionale dello zinco e
piombo italo-francese “Socie-
tà Mineraria e Metallurgica di
Pertusola” entrò in partecipa-
zione con i Gualco. Dopo alcu-
ni anni lo stabilimento ritor-
nò nellemani di Mario Gualco,
fino al 1972, quando Pertusola
lo riacquistò, incrementando
notevolmente la produzione
e modernizzando il processo.
Nel febbraio 1978 subentrò
nella proprietà la Cogefin di
Felice Colombo: gruppo lom-
bardo leader in Italia nel set-
tore dell’ossido di zinco (il
gruppo copre il 75%della pro-
duzione italiana ed è terzo in
Europa). In pochi anni furono
rifatti i capannoni, sostituiti
gli impianti, ampliato il ven-
taglio produttivo: all’ossido di
zinco in polvere viene affian-
cato lo zinco metallico in lin-
gotti, ottenuto con tecnologie
innovative. Investimenti rile-
vanti necessari per puntare al
risparmio di energia, la voce
più pesante tra i costi.
Zinox produce ossido di zin-
co mediante una tecnologia
unica, in forno rotativo. Si
utilizzano i lingotti di zin-
co iperpuro, attentamen-
te analizzati in laboratorio,
per produrre l’ossido Sigillo
Oro, destinato all’industria
farmaceutica e per gli oli lu-
brificanti. Dalle matte di zin-
co si ricavano invece il Sigillo
Verde (destinato ai produt-
tori di pneumatici e oggetti
tecnici in gomma) e il Sigil-
lo Rosa (utilizzato dall’indu-
stria della ceramica).
L’azienda di Vado festeggia il 112° compleanno e lascia la sede storica delle Murate
Inossidabile Zinox
Nuovo stabilimento sulle aree di Ferrania
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