SavonaImpresa - page 13

C
orsica Ferries celebra
50 anni di attività e
punta sull’innovazione
per i prossimi 50, ampliando
la propria flotta di traghetti
con due nuove unità alimen-
tate a gas naturale liquefatto
(GNL). Meno impatto sull’am-
biente e scelta in grado di ri-
spettare la nuova normativa
in tema di emissioni che en-
trerà in vigore a partire dal
2020.
Le due navi, che avranno una
capacità di carico di 2.200
passeggeri e 700 veicoli, fan-
no parte di una serie di nuovi
progetti rivolti a raggiungere
già nel 2018 un “target” di ol-
tre 4milioni di passeggeri an-
che con l’apertura di un nuovo
collegamento con le Baleari,
tra Tolone aMinorca, che si af-
fianca a quello inaugurato nei
mesi scorsi tra lo stesso porto
francese e Alcudia (Maiorca).
Fondata nel maggio 1968 dal-
lo storico armatore corso Pa-
scal Lota, Corsica Ferries, oggi
interamente rilevata dal ma-
nagement aziendale, aveva
aperto la propria attività con
un collegamento tri-settima-
nale tra Genova e Bastia e nel
1981 erano stati attivati an-
che collegamenti da e per la
Sardegna, seguiti da quelli con
l’Isola d’Elba (1994). E’ del
1998, invece, il trasferimen-
to della base operativa della
compagnia in Italia da Geno-
va al terminal Forship di Vado
Ligure.
Con l’incremento delle desti-
nazioni, che comprendono
Corsica, Sardegna, Isola d’Elba
e Maiorca, è cresciuta anche
la flotta, composta oggi da 13
traghetti, e il volume di pas-
seggeri movimentati, che ha
raggiunto la soglia del milione
nel 1995, i 2milioni nel 2001 e
i 3milioni nel 2006. In 50 anni
di attività, Corsica Ferries ha
fatto viaggiare nel Mediterra-
neo 80milioni di passeggeri di
25 diverse nazionalità.
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Corsica Ferries
20 anni a Vado
Traghetti gialli, storia e innovazione
B
arometro sempre in-
clinato verso il basso
per l’edilizia ligure e
savonese, anche se con ten-
denza a stabilizzarsi ma an-
che, volendo essere pessimi-
sti, a posarsi sul fondo. I dati
del rapporto annuale di Ance
Savona – la sezione costrut-
tori dell’Unione Industriali –
indicano che gli occupati in
Liguria sono scesi a 44 mila
a fine settembre 2017, con
una perdita del 13,8% rispet-
to all’anno precedente (la più
alta in assoluto tra le regio-
ni italiane dopo l’Abruzzo).
La flessione si confronta con
una media nazionale salita
sia pure in modo impercetti-
bile (+0,1%), con risultati po-
sitivi in Lombardia (+2,4%) e
meno deludenti che in passato
in Piemonte (-1,8%).
Tutti segni meno in provincia
di Savona (dati Cassa Edile). Il
numero delle imprese struttu-
rate (cioè con dipendenti) è
sceso di 33 unità (-6,6%), toc-
cando quota 464, meno della
metà rispetto al 2007 (998).
Il numero dei lavoratori di-
pendenti è diminuito di 69
unità passando dai 1.967 del
2016 ai 1.898 del 2017 (nel
2007 erano 3.930, più del
doppio). Conseguentemente,
in 10 anni, le ore lavorate in
un anno sono scese da quasi
6 milioni (5 milioni 674 mila)
a meno di tre (2 milioni 986
mila), anche se in questo caso
c’è da registrare un aumento
dell’1,9% rispetto al 2016 che
Ance attribuisce tuttavia solo
alle misure di contrasto all’e-
vasione contributiva messe
in atto dalla Cassa Edile. Le
continue perdite hanno por-
tato alla perdita di 34 milio-
ni di monte salari rispetto al
2007. Ultimo dato è quello de-
gli appalti di opere pubbliche,
con un crollo dei bandi a pro-
cedura aperta, il cui importo
è passato dai 107 milioni di
euro del 2007 agli 11 milioni
dello scorso anno.
“Dobbiamo fare i conti con i
numeri ma anche con unmon-
do che cambia con rapidità
vertiginosa – ha detto in as-
semblea il presidente di Ance
Savona, Alberto Formento -.
Il proliferare dei B&B, degli
affittacamere e delle case va-
canza testimonia che la gente
vuol girare liberamente. Molti
non comprano più un alloggio
ma lo utilizzano per il tempo
necessario alla loro perma-
nenza. E lo cercano con tutti
i comfort e i servizi collega-
ti, sia per la vacanza, sia per
il lavoro, che è sempre meno
stanziale e sempre più migra-
torio”.
E’ un input che deve far ri-
flettere progettisti, costrut-
tori e gestori del patrimonio
immobiliare. Come anche
una seconda riflessione: “La
mentalità sta cambiando so-
prattutto tra i giovani. In Ita-
lia abbiamo il più alto indice
di abitazioni in proprietà, ma
bisogna capire che i ragazzi
di oggi e di domani vivono in
un mondo in cui si affitta la
macchina, il telefono e la casa,
perché si ha voglia di cambia-
re spesso senza legarsi ad un
investimento impegnativo e
definitivo”.
L’edilizia (forse)
ha toccato il fondo
Meno imprese e addetti, crescono le ore lavorate
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