Savona&Impresa - page 2

il loro futuro scolastico”.
Un successo, seguito però da
un consiglio: “Non ci siamomai
stancati di ripetere come que-
sta provincia possa dare anco-
ra molto agli studenti di oggi,
ma perché tutto questo non re-
sti solo sulla carta è necessario
seguire i settori trainanti. E chi
ha conosciuto da vicino le real-
tà produttive del Savonese sta
dimostrando di farlo, almeno
nella stragrande maggioranza
dei casi”.
Atzori riavvolge il nastro, ri-
legge quattro anni supera-
ti di un fiato e non ha dubbi:
“Altra soddisfazione, il grande
appoggio ottenuto in ogni cir-
costanza dagli industriali. L’U-
nione di Savona resta forte e
coesa, questo rappresenta un
ulteriore vanto. Abbiamo un
bilancio in attivo, un numero
di iscritti che fino a gennaio è
cresciuto in maniera costante.
Ma soprattutto forniamobuoni
servizi e questo è un dato fon-
damentale. La nostra associa-
zione ha scelto il modello fe-
derale. E anche se il domani
può essere caratterizzato dal-
la messa a sistema regiona-
le di alcuni servizi per evitare
doppioni, tuttavia Savona re-
sta una realtà viva e solida che
non potrà mai avere una rap-
presentanza lontana: contare
su bilanci sani e fornire mode-
sti servizi agli associati non è
un progetto valido”.
Dichiarazioni e pensieri di chi
ha guidato la barca nell’ultimo
durissimo quadriennio. Ra-
gionamenti nei giorni in cui la
giunta dell’Unione Industriali
ha indicato Elio Guglielmelli
come suo successore: “Persona
seria e competente che ha pre-
sieduto con impegno il setto-
re dell’edilizia, quello che oggi
soffre forse di più la crisi gene-
rale. Un esponente delle picco-
le aziende che costituiscono la
stragrande maggioranza della
nostra realtà per un’ulteriore
dimostrazione che qui vengo-
no premiati i meriti, non solo
il blasone”.
Tuttavia Fabio Atzori, uno dei
timonieri più giovani di un’as-
sociazione che si avvia verso
il 70° compleanno, non sfug-
ge dalle delusioni. “E’ norma-
le pensare che avresti voluto
fare di più. Sul tavolo c’erano
e restano progetti fondamen-
tali per lo sviluppo dell’intera
Liguria. Alcuni sono stati av-
viati, altri no. E in questi casi
noi rivendichiamo di aver fat-
to sino in fondo la parte che ci
spettava, siamo riusciti a por-
tare tutti gli iter alle autorizza-
zioni richieste. Poi, purtroppo,
viviamo in un Paese campione
nel mettere zeppe alle grandi
iniziative. Quando eravamo
partiti ipotizzavamo anche di
sentirci dire dei no. E invece,
la cosa più sconfortante si è ri-
velata l’indecisione e il tempo
perso ad aspettare. Mi augu-
ro che investimenti imponen-
ti come Tirreno Power con un
milione emezzo di euro pronti
a essere messi in campo e utili
soprattutto a migliorare l’am-
biente trovino finalmente im-
piego. Come si fa a non capire
che operare con nuovi impian-
ti è più vantaggioso per tutti?”.
Il problema è che chi sparge
integralismo poi non accetta
confronti. E alla domanda su
chi deve in ultima istanza as-
sumersi il peso delle scelte il
presidente indica la politica:
“Non è una novità, il percorso
è stato caratterizzato da inter-
locutori troppo frammentati e
in continuo cambiamento. Sol-
tanto la Regione fa intravedere
una certa progettualità. Diver-
samente, non c’è progetto che
tenga, solo grande attenzione
ai sondaggi e nessun investi-
mento di medio o lungo perio-
do. Tutto diventa più difficile
in questomodo, soprattutto in
un’epoca dove tutti parlano di
ripresa dimenticandosi di ci-
tare su quali condizioni affer-
mano certe tesi. Oggi i segna-
li del risveglio non ci sono. E
a far partire l’economia non
possono essere solo un po’ di
sgravi per l’assunzione di neo
laureati. L’industria non nasce
tra la sera e la mattina e senza
chi produce ricchezza non può
esserci benessere. I ragazzi che
hanno partecipato a Fabbriche
Aperte certamente l’hanno al-
meno intuito. Prima o poi, spe-
riamo facciamo lo stesso anche
i governanti”.
L
’assemblea di Banca Ca-
risa ha approvato a fine
aprile il bilancio 2012,
che ha chiuso con un utile
netto di 16,8 milioni di euro,
in crescita del 27,4% rispet-
to ai 13,3 milioni dell’eserci-
zio 2011. La raccolta diretta
si è attestata a 1.499 milio-
ni (1.386 milioni nel 2011,
+8,1%), mentre quella indi-
retta ammonta a 1.726 mi-
lioni (1.804 milioni nel 2011,
-4,3%), con una raccolta glo-
bale che raggiunge i 3.265mi-
lioni (3.190 milioni nel 2011,
+2,3%). Gli impieghi alla clien-
tela raggiungono 1.583 mi-
lioni (1.481 milioni nel 2011,
+5%). Si tratta di un dato in
controtendenza rispetto al
dato nazionale (-2,5%). Le sof-
ferenze segnano un incremen-
to del 63,8%rispetto al 2011 a
causa dell’aggravarsi della cri-
si economica, con un rappor-
to sugli impieghi pari al 3,9%
(era il 2,5% lo scorso anno).
Un livello comunque inferiore
al dato nazionale, con le soffe-
renze complessive in crescita
del 6,2% (contro il 5,5% del
2011).
“In un contesto di mercato dif-
ficile – ha osservato il presi-
dente della banca, Luciano Pa-
squale - Carisa ha conseguito
nel 2012 risultati importanti e
solidi, basati su una strategia
di sostegno all’economia loca-
le, ai bisogni delle famiglie e al
contenimento dei costi”.
Il conto economico della ban-
ca registra un incremento del
margine d’interesse rispetto
alla fine del 2011 (+14,4%),
dovuto prevalentemente all’e-
spansione dei volumi e degli
impieghi. Il margine d’inter-
mediazione è in crescita del
10,8%. I costi operativi sono
in diminuzione (-11,5%). L’in-
dicatore di solidità patrimo-
niale (Core Tier 1) è pari al
17%, nettamente al di sopra
di quel 10,9% indicato dal-
la Banca d’Italia quale livello
raggiunto nel dicembre 2012
dai 5 principali gruppi banca-
ri italiani.
“La Carisa – ha rimarcato una
nota della banca - eroga finan-
ziamenti a famiglie e imprese
per circa 90 milioni di euro in
più rispetto all’entità dei de-
positi e si conferma radica-
ta sul territorio in cui opera,
inserita in un conglomerato
bancario assicurativo in forte
espansione quale è il Gruppo
Banca Carige, in un contesto
ancora caratterizzato da di-
versi fattori di criticità”.
Invariata a 50 sportelli la rete
operativa, dei quali 45 i pro-
vincia di Savona, 1 in provin-
cia di Imperia e 4 in provin-
cia di Cuneo. Sono in crescita
sia i conti correnti (+362) sia
il numero dei clienti, con un
aumento di 1.100 unità. Per
quanto riguarda i canali re-
moti, sono attivi 67 sportelli
bancomat, mentre incremen-
tano costantemente i contratti
dei servizi on-line (+18,7%).
SAVONA IMPRESA
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Atzori: muri di gomma
contro gli investimenti
Solidi i conti di Carisa
l’utile sale a 16,8 milioni
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